NUOVA ARMA SUPERSONICA DI PUTIN

(Da Difesa online 28/12/2018 di Andrea Gaspardo)
Nel
corso della conferenza sullo stato della federazione del marzo 2018, il
presidente russo Vladimir Vladimirovich Putin aveva colto l'occasione
per annunciare al mondo l'entrata in servizio di una nuova classe di
armamenti sia convenzionali che strategici destinati a potenziare le
forze armate russe. In particolare l'attenzione della maggior parte
degli osservatori internazionali si era allora concentrata su sei nuovi
sistemi d'arma cosiddetti "strategici"; tra di essi, quello che ha
segnato senza dubbio il maggiore passo in avanti, in termini di
innovazione tecnologica e dottrinale, è il "veicolo supersonico planante
Avangard".
Concepito come mezzo di dissuasione strategica ad alto
potenziale tecnologico, l'Avangard rappresenta la prima "arma
strategica" di concezione interamente "russa". La ratio sottostante
questo apparente ossimoro è che tutte le altre armi strategiche ad oggi
in servizio presso le forze armate russe, così come quelle che stanno
venendo progettate al momento, traggono origine dal lavoro progettuale
iniziato già in epoca sovietica. Al contrario, pare che l'Avangard sia
un progetto assolutamente nuovo e, per certi versi, rivoluzionario.
Spesso impropriamente descritto come un missile, in realtà l'Avangard è
un aliante che viaggia a velocità supersonica. Secondo quanto è
possibile dedurre dalla (scarsa) letteratura scientifica in materia, in
caso di utilizzo operativo, l'Avangard verrebbe messo in orbita mediante
l'utilizzo del "veicolo di lancio" di un missile balistico. A tal
proposito, le forze armate russe hanno espressamente menzionato
l'UR-100NUTTKh/RS-18 (nome in codice NATO: SS-19 Stiletto), l'R-36M2
Voevoda (nome in codice NATO: SS-18 Satan) e l'RS-28 Sarmat (nome in
codice NATO: SS-X-30).
L'Avangard verrebbe quindi caricato nella
testata di lancio di un missile balistico al posto dell'usuale carico di
MIRV (Multiple Independently targetable Reentry Vehicles) e
successivamente rilasciato una volta che il "booster" abbia raggiunto la
quota prestabilita. A questo punto l'aliante inizierebbe a viaggiare
autonomamente spinto da uno "scramjet" (Supersonic Combustion RAMJET -
motore a reazione ad altissime prestazioni) che, a detta dei Russi,
dovrebbe spingere l'Avangard fino alla velocità di Mach 20-25 che, per
un veicolo di 40-50 tonnellate, è davvero tanto! A tale velocità,
l'aliante verrebbe avvolto da un fascio di "plasma" (il quarto stato
della materia) che sottoporrebbe il veicolo a pressione e calore
elevatissimi, schermandolo al contempo da qualsiasi tipo di onde
elettromagnetiche conosciute. Questo solleva due importanti
interrogativi:
Che tipo di materiali rivestono la struttura dell'Avangard?
Come hanno fatto i Russi a risolvere il problema della trasmissione dei dati per la correzione della rotta?
Se
al primo quesito si può rispondere facendo riferimento agli enormi
progressi avvenuti negli ultimi anni nel campo delle ceramiche speciali
per uso industriale, la risposta alla seconda domanda non è così ovvia. A
tutt'oggi, infatti, non esiste alcuna teoria fisica che ci permetta di
affermare che sia possibile inviare segnali elettromagnetici di
qualsiasi tipo attraverso uno strato di plasma. È questa la ragione per
cui le capsule spaziali e i vecchi Space Shuttle, al momento del rientro
in atmosfera non erano/sono in grado di comunicare con la base per
diverso tempo, finché non uscivano/escono dal campo del plasma
atmosferico.
Qualora l'Avangard si comportasse come un drone delle
prime generazioni, tale problema verrebbe semplicemente risolto
caricando tutti i dati necessari del percorso di volo prestabilito nel
computer di bordo. Tuttavia, sia gli alti vertici delle forze armate
russe che lo stesso presidente Putin hanno più volte rimarcato la
capacità unica dell'Avangard di operare improvvisi e repentini
cambiamenti di rotta ad altissima velocità per evitare le aree
maggiormente coperte da "cupole" di difese antiaeree e, proprio a tal
fine, l'aerodinamicità stessa dell'aliante sarebbe stata curata nei
minimi dettagli. Tale capacità quindi, presuppone necessariamente la
presenza di un sistema di guida capace di ricevere correzioni di rotta
via satellite o altre piattaforme terrestri, aeree o navali. Ma come
sarebbe possibile tale operazione una volta che l'Avangard, raggiunta la
massima velocità, sia avvolto da un fascio di plasma? Al momento è
impossibile, quanto meno per l'autore del presente articolo, rispondere a
questa domanda ma, se i tecnici del MITT (Istituto Moscovita di
Tecnologia Termica) sono veramente riusciti ad infrangere la "barriera
del plasma" allora si tratterebbe di uno dei più grandi balzi in avanti
nel campo della fisica, meritevole senza alcun dubbio del Premio Nobel.
I
primi test sul campo dell'Avangard risalgono al febbraio 2015 e sono
continuati fino a dicembre 2018. In tutte queste occasioni, l'aliante è
stato più volte lanciato sia mediante vettori UR-100NUTTKh/RS-18 che
mediante R-36M2 Voevoda dal poligono militare di Dombarovsky,
nell'oblast' di Orenburg colpendo bersagli situati nel poligono
missilistico di Kura, nella penisola di Kamchatka, nell'Estremo Oriente
russo. In uno di questi test, nel giugno del 2016, l'aliante è stato
spinto senza problemi fino alla velocità di 11.200 chilometri all'ora
(comunque molto inferiore a quella dichiarata di Mach 20-25) colpendo
poi con successo il "falso bersaglio" designato.
Il 26 dicembre 2018,
i Russi hanno reso pubblico un video dell'ultimo test dell'Avangard
dopo di che, l'aliante potrà finalmente entrare in produzione di serie
e, a partire dalla seconda metà del 2019, venire consegnato ai reparti
operativi delle "Forze Missilistiche Strategiche" della Federazione
Russa. A seconda del tipo di missione da svolgere (allerta nucleare,
attacco di precisione, ecc...) l'Avangard potrà essere dotato di testate
sia nucleari che convenzionali, oppure potrebbe essere dotato di una
testata inerte fatta di materiali cosiddetti "superduri" in modo fungere
da "arma cinetica" contro bersagli situati in profondità, come bunker
anti-atomici. In questo caso, a distruggere il bersaglio non sarebbe la
potenza della testata convenzionale o nucleare utilizzata ma la
combinazione di forza di gravità ed energia cinetica liberata dal corpo
in caduta (la testata inerte) che arriverebbe a sviluppare un energia
sufficiente da liberare nel terreno le onde sismiche di un "piccolo
terremoto". Inoltre, l'estrema precisione dell'arma (sempre secondo
quanto dichiarato dalle autorità russe) e la possibilità di poter essere
lanciata da ben tre missili balistici diversi comporterà anche una
notevole razionalizzazione delle spese militari.
Resta da vedere come
si comporterà l'aliante alla prova dell'impiego operativo e quali tipi
di contromisure adotteranno gli Americani ed i i loro alleati
occidentali per vanificarne la minaccia.**NOTA: Le forze armate russe
hanno reso pubblico il successo dell'ultimo e definitivo test
dell'Avangard il 26 dicembre 2018 mediante la diffusione di un video.
Esso, tuttavia, si limita a mostrare il lancio, tramite missile
balistico, dal poligono di Dombarovsky. Nessuna immagine dell'Avangard
in quanto tale, nonché della traiettoria in volo dell'aliante e del
"centro" nel poligono di Kura e stata diffusa. Contestualmente, sono
affiorate notizie, provenienti dalla Siberia orientale, dalla regione di
Khabarovsk, secondo le quali un rilievo montuoso situato sull'ansa del
fiume Bureya, affluente del fiume Amur, e lontano 73 chilometri dal
villaggio più vicino (Chekunda) sia letteralmente "sprofondato" in
maniera inspiegabile, crollando letteralmente su se stesso e
riversandosi sul fiume sottostante. A dare l'allarme sono stati i
tecnici di una diga situata nella zona che, nonostante la notevole
distanza dalla zona dell'evento, hanno registrato un anomalo
"terremoto". Le autorità russe non hanno finora dato una spiegazione
ufficiale ai fatti, anche se gli scienziati interpellati hanno parlato
di un'imponente frana, oppure della caduta di un piccolissimo meteorite.
Probabilmente non esiste alcuna correlazione tra il test dell'Avangard e
"l'evento di Chekunda"... tuttavia, allo stato attuale delle cose ed in
mancanza di delucidazioni, la coincidenza di questi due accadimenti
potrebbe risuonare sospetta. (foto: MoD Fed russa / web)