AVVENIMENTI
Trasmisione dati 5G e
rischio elettromagnetico
Link : Panorama e Limiti all'esposizione
Campi Elettromagnetici e Rischi per la Salute
Per le misurazioni ed i corsi sui campi elettromagnetici
Effetti biologici secondo AIFM Generazione 5G
Controllo globale e cancro serviti caldi di M. Pamo
... continua ...

Gen. Paolo Capitini presenta il Suo libro
MILANO. Il Gen. Paolo Capitini presenta il Suo libro "Il cammino per Waterloo" giovedì 24 gennaio pv ore 18, MILANO in zona SANT'AMBROGIO.
Da FB Paolo Capitini 3 dicembre 2018
Mi è stato chiesto come ordinare il mio libro "IL CAMMINO PER WATERLOO". Ricordo che il volume sarà disponibile presso la LIBRERIA MILITARE di Milano (www.libreriamilitare.com) a partire dal 10 dicembre così come nelle migliori librerie indipendenti e tra pochi giorni anche su IBS.it libri; Amazon e su libreriauniversitaria.it
Il prezzo di copertina è di 21 euro, ma per chi vuole risparmiare, godersi la novità e magari portarsi avanti con i regali per il Natale fino a sabato 8 dicembre è possibile prenotarlo al prezzo di 18 euro per chi lo ritirerà poi in libreria; di 20 euro, inclusa la spedizione, per pagamenti anticipati (bonifico, ccp o carta di credito); di 21 euro con pagamento "paypal" e di 24 euro per pagamento in contrassegno, con spese di spedizione incluse.
Chi fosse interessato potrà ordinarlo sul sito della Libreria Militare.
Esercito Europeo e stranieri
In due precedenti articoli, Difesa Online ha immaginato,
in maniera del tutto utopica, la possibilità per l'Esercito italiano di
reclutare elementi stranieri per rimpinguare le file di una forza
armata sempre più a corto di effettivi. Allo stesso modo ha analizzato
la ben più concreta proposta di formare un esercito europeo suggerita
del presidente francese Marcon. ... continua ...
Gen. B. Galvaligi trucidato il 31 dic. 1980
(Da FB di Meinaro Max Massimo)
Medaglia d'Oro al Valor Civile alla memoria.
Suo padre, Paolo, era un operaio e aveva sposato una donna di Brinzio (VARESE).
Dopo essersi diplomato all'Istituto Magistrale di VARESE, Riziero decise di intraprendere la carriera militare nel 1939.
Tre anni più tardi, all'età di 22 anni, entrò a far parte dell'Arma dei Carabinieri.
Durante la Seconda guerra mondiale combatté in GRECIA, dove in maniera eroica salvò la vita ad un comandante dei Carabinieri. ... continua ...

Ventennale 160° Corso

Alle buche di Roma ci penserà l'Esercito
Un compromesso trovato dal governo con il Campidoglio per accelerare le pratiche e fare in modo che i lavori vengano svolti con efficienza e regolarità. ... continua ...
La titolare della Difesa respinge l'ipotesicontin di salvini di spostare l'ambasciata da Tel Aviv a Gerusalemme: «Evitiamo interventi che possano rompere equilibri già precari» (articolo di Fiorenza Sarzanini) ... continua ...


Lutto Ex-Allievo Nicola G.
Busto Arsizio, 27 novembre 2018
è "passato avanti".
... un bellissimo ricordo di Nicola Nick Gorgoglione da parte dell'ex Allievo Osvaldo Bizzari.....
Il Colonnello Nicola Gorgoglione ha spento i motori ed e' andato avanti troppo presto !
Ho conosciuto questo valente Ufficiale al Comando NATO NRDC IT di Solbiate Olona. Oltre che essere un professionista di assoluto livello, aveva una umanità ed un cuore grande come una casa - Al Papa' Giuseppe , che e' stato mio Cte di Sezione alla Scuola di Applicazione di Torino va tutto il mio affetto .
Che la terra ti sia lieve Nicola (Nick) R.I.P.!
.... NICOLA GORGOGLIONE... PRESENTE

Roma 11 novembre 2018. Nella splendida cornice di Palazzo Farnese, il Colonnello Pier Luigi Verdecchia, ha ricevuto, dal Governo Francese, la Medaglia della Difesa Nazionale, per una missione di soccorso notturna in parete, avvenuta la notte del 21 agosto dello scorso anno, a 10.000 piedi di quota, presso le Tre Cime di Lavaredo.
La missione, richiesta dal Commissariato del Governo di Bolzano, riguardava il recupero di una scalatrice trentaquatrenne di nazionalità francese in imminente pericolo di vita a seguito di una caduta contro la parete rocciosa. ... continua ...
La festa del Bricchetto 222° anniversario, ad aprile 2018, celebra a Palmanova il Reggimento Genova cavalleria.
Il quarto Genova ha commemorato il 222º anniversario del fatto d'arme, durante il quale gli allora "Dragoni del Re", per coprire la ritirata alla fanteria piemontese impegnata contro Napoleone, si coprirono di gloria sul colle del Bricchetto. Era il 21 aprile 1796 e per tale azione il re Vittorio Amedeo III concesse, fatto assai insolito, al Reggimento non una, ma due medaglie d'oro, ritenendo che "una sola non bastasse a premiare tanto valore".
Clip in FB dell'Ex-Allievo Vitaliano Piccioli del 142° corso.

Il nuovo Capo di Stato Maggiore Difesa
5 novembre 2018 - Roma
FORZE ARMATE: IL GENERALE DELL'AERONAUTICA MILITARE ENZO VECCIARELLI NUOVO CAPO DI STATO MAGGIORE DELLA DIFESA
Si è svolta questa mattina la cerimonia di avvicendamento nella carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa (SMD): il Generale Enzo Vecciarelli subentra al Generale Claudio Graziano. La cerimonia alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e del Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.
"Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, vertice militare delle Forze Armate, è un anello essenziale ed imprescindibile nella catena istituzionale del nostro sistema di sicurezza nazionale. In considerazione della delicatezza di questa funzione, il Paese e le Forze Armate devono poter contare su un Ufficiale che più di ogni altro associ nella sua persona professionalità ed esperienza, che sia guida e riferimento di quanti hanno messo al servizio della Repubblica la loro intera vita fino al sacrificio estremo".
Così il Ministro Elisabetta Trenta durante il suo intervento in occasione della cerimonia di avvicendamento nella carica di Capo di Stato Maggiore della Difesa (SMD) che ha sancito il passaggio del testimone dal Generale Claudio Graziano al Generale Enzo Vecciarelli.
Cerimonia svolta questa mattina alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, all'aeroporto militare di Ciampino (Roma). Presenti i Vertici delle Forze Armate, autorità civili, militari e religiose.
"Con la cerimonia di oggi salutiamo il congedo del Generale Graziano da Capo di Stato Maggiore della Difesa, ma salutiamo anche il suo nuovo, prestigiosissimo incarico nell'ambito dell'Unione Europea" ha detto il Ministro Trenta che sulla nomina del Generale Graziano quale Presidente del Comitato Militare dell'Unione Europea ha aggiunto: "un'elezione che le fa onore perché rappresenta l'esplicito riconoscimento delle sue straordinarie capacità professionali, e che fa onore a tutta l'Italia, che in lei viene riconosciuta come un Paese alleato autorevole e affidabile".
Al Generale Vecciarelli, da oggi al vertice delle Forze Armate, il Ministro ha espresso il suo apprezzamento: "Con le sue idee dovrà guidare migliaia di donne e uomini che ogni giorno mostrano, orgogliosamente il Tricolore sul braccio e lo custodiscono con sacralità nel proprio cuore. Lei sarà il loro punto di riferimento. Il punto di riferimento di ogni soldato, marinaio, aviere, carabiniere in Italia e all'estero. Credo che la sua straordinaria determinazione nel raggiungere gli obiettivi e nel mettere a disposizione degli altri quanto da lei fatto costituirà la dote più preziosa per affrontare le sue nuove responsabilità".
Nel suo intervento la titolare del Dicastero ha tracciato anche un quadro dell'attuale situazione nella quale la Difesa è chiamata a operare.
"Mai come in questi ultimi anni abbiamo visto le Forze Armate occupare un ruolo così importante nella vita del Paese. Si sono costruite un patrimonio di credibilità, esperienza e capacità, sia di fronte all'opinione pubblica nazionale che a quella internazionale, che dobbiamo preservare in tutti i modi" ha detto il Ministro sottolineando l'attuale impegno delle Forze Armate ben al di là dei tradizionali compiti istituzionali, ma sempre a presidio della sicurezza interna ed esterna del Paese, per il bene dei cittadini.
Sono più di seimila i militari impiegati all'estero, in 38 missioni attive in 24 paesi, ai quali si aggiungono gli oltre settemila impegnati sul territorio nazionale.
"Lasciatemi dire con orgoglio che, là dove c'è stato bisogno, gli uomini e le donne in uniforme sono intervenuti senza incertezze, sostenuti dal senso del dovere e dallo spirito di solidarietà che li caratterizza".
Nel ricordare le sfide che caratterizzano la situazione internazionale e i principali scenari di crisi e conflitto, il Ministro ha aggiunto che l'Italia continuerà a sostenere e a fare affidamento su Nato e Unione Europea, a preservare la piena efficacia e modernità sia della dimensione europea della difesa sia della NATO ed a lavorare affinché le due Organizzazioni operino in maniera strettamente congiunta.
"I prossimi anni, come quelli passati, non saranno facili. Ci saranno ancora cambiamenti nello scacchiere internazionale. Ci saranno nuove incertezze e nuove realtà con cui fare i conti. In questo scenario dovranno muoversi le nostre Forze armate". m.r.e.f. .... a entrambi il nostro fraterno in bocca al lupo. (Da FB di Meinero Max Massimo)


Cerimonia consegna Decorazioni 2018
ex Allievi in evidenza: ROMA. ORDINE MILITARE D'ITALIA CONSEGNATE LE DECORAZIONI
Il Presidente della Repubblica Mattarella premia sei tra Ufficiali e Sottufficiali
In occasione della ricorrenza del Giorno dell'Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate si è svolta al Quirinale, alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la cerimonia di consegna delle decorazioni dell'Ordine Militare d'Italia, conferite nell'anno 2018.
Il presidente della Repubblica Mattarella, coadiuvato dal Ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, Cancelliere dell'OMI, ha consegnato le decorazioni agli insigniti:
Generale di Corpo d'Armata Giovanni Maria Clemente Carlo Fungo;
Generale di Brigata Claudio Minghetti; Contrammiraglio Fabio Gregori;
Capitano di Fregata Paolo Podico; Capitano di Corvetta Robert Gelsomino; Luogotenente C.S. Giuseppe Rizzello.
Erano presenti il Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, il vice presidente della Corte Costituzionale, Mario Rosario Morelli, il Questore della Camera dei Deputati, Gregorio Fontana, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Claudio Graziano, i componenti del Consiglio dell'Ordine Militare d'Italia e autorità civili e militari.
Queste le motivazioni delle decorazioni:
Generale di Corpo d'Armata Giovanni Maria Clemente Carlo Fungo - Croce di "Cavaliere" dell'Ordine Militare d'Italia - Comandante della Kosovo Force (KFOR), nell'ambito dell'operazione "Joint Enterprise" in Kosovo, ha assolto il prestigioso incarico mettendo in luce straordinaria autorevolezza e pragmatica concretezza al fine di garantire l'efficace consolidamento della stabilizzazione del Teatro Operativo balcanico. In uno scenario operativo caratterizzato da forti tensioni etniche, instabilità regionale e latenti rischi di ordine pubblico, ha guidato le forze dell'Alleanza Atlantica con valore e perizia, impiegando sapientemente le differenti capacità operative per il pieno raggiungimento degli obiettivi della missione. La sua ferma e risoluta azione di comando ha consentito il graduale e costante rafforzamento delle condizioni di sicurezza, contribuendo in modo tangibile allo sviluppo economico, sociale e politico della regione, garantendo la libertà di movimento a tutti i cittadini del Kosovo di qualsiasi etnia.
Pristina (Kosovo), settembre 2016 - novembre 2017
Generale di Brigata Claudio Minghetti - Croce di "Cavaliere" dell'Ordine Militare d'Italia - Comandante del Contingente multinazionale schierato nella regione ovest dell'Afghanistan, forniva un eccezionale ed efficace impulso alle attività di addestramento e assistenza in favore delle Forze di sicurezza afghane per il pieno raggiungimento della loro capacità operativa. In un contesto operativo caratterizzato da dure condizioni ambientali, forte instabilità e da un elevato rischio terroristico, con sagace e ardita opera guidava gli assetti dipendenti garantendo la sicurezza delle operazioni affidategli, conferendo lustro all'Italia e alle sue Forze Armate in un contesto internazionale.
Herat (Afghanistan), dicembre 2016 - giugno 2017.
Contrammiraglio Fabio Gregori - Croce di "Cavaliere" dell'Ordine Militare d'Italia -Comandante della Task Force 465 a bordo della Fregata "VIRGINIO FASAN", nell'ambito dell'operazione "Atalanta", guidava valorosamente i propri uomini in numerose attività di deterrenza nei confronti di organizzazioni criminali dedite alla pirateria lungo le coste della Somalia. In un contesto operativo complesso, conduceva un'importante operazione che portava al fermo di sospetti pirati somali che, in alto mare, nell'Oceano Indiano, avevano attaccato una nave mercantile e un peschereccio oceanico, assicurandoli alle autorità giudiziarie competenti. Elevato esempio di professionalità ed efficacia, conferiva lustro alla nazione in ambiente multinazionale.
Acque del Golfo di Aden e dell'Oceano Indiano, luglio - dicembre 2017.
Capitano di Fregata Paolo Podico - Croce di "Cavaliere" dell'Ordine Militare d'Italia - Al comando di Nave "BERGAMINI", grazie all'abile manovra e all'oculato e tempestivo impiego di mezzi organici, individuava un'imbarcazione intenta nel traffico di migranti e raccoglieva chiare evidenze riconducibili al favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Messo in salvo il personale bisognoso di soccorso, tra cui donne e bambini, con determinazione, disponeva il trasbordo coatto sull'Unità dei sospettati, che venivano assicurati alla giustizia. La sua azione di comando espressione di elevata competenza professionale e di alto senso umanitario, forniva un pregevole contributo al contrasto del traffico di essere umani e alla salvaguardia della vita umana in mare, conferendo lustro all'Italia e alla Marina Militare in un contesto internazionale.
Mar Mediterraneo, 2 novembre 2017.
Capitano di Corvetta Robert Gelsomino - Croce di "Cavaliere" dell'Ordine Militare d'Italia- Al comando del Sommergibile "LONGOBARDO", ha condotto prolungate e impegnative missioni di sorveglianza in Mar Mediterraneo che, grazie ad una brillante ed ispirata azione di comando, contraddistinta da perizia, professionalità e determinazione, anche a fronte di impegnative situazioni tattiche e cinematiche, si sono concluse con il conseguimento di significativi risultati ai fini dell'aggiornamento e dell'arricchimento del quadro informativo in aree di rilevante interesse strategico. Esemplare figura di militare e di Comandante che ha saputo ottenere il massimo rendimento dall'unità e dall'equipaggio a lui affidati ed ha così contribuito ad elevare l'importanza ed il prestigio della componente sommergibili e della Marina Militare nell'ambito della Difesa italiana.
Mar Mediterraneo, anno 2017.
Luogotenente C.S. Giuseppe Rizzello - Croce di "Cavaliere" dell'Ordine Militare d'Italia - Luogotenente dell'Arma dei Carabinieri, impiegato, in molteplici Teatri Operativi, offriva un contributo di elevato spessore professionale nell'assolvimento dei compiti a lui assegnati. Nell'ambito della Task Force MSU, operante in Nassiriya a seguito del tragico evento del 12 novembre 2003 si è contraddistinto per un ammirevole apporto alle attività dell'Unità di manovra. In particolar modo, il 10 dicembre 2003, durante l'operazione di cattura di un elemento ritenuto autore di atti ostili verso la Coalizione, ha personalmente guidato il distaccamento GIS che era stato fatto oggetto di azione di fuoco svolgendo funzioni normalmente devolute ad un ufficiale, consentendo la cattura del ricercato. Con la sua attività, caratterizzata da convinta dedizione e indiscussa preparazione professionale, ha significativamente contribuito ad esaltare e conferire lustro e prestigio all'Arma dei Carabinieri e alle Forze Armate italiane in ambito internazionale.
Albania, Bosnia, Iraq e Afghanistan, 24 aprile 1997 - 7 giugno 2013. .... congratulazioni e complimenti vivissimi.
Da FB di Meinero Max Massimo

40° Anniversario Fondazione GIS
Dal Comando Generale Arma Carabinieri 26/10/18
Nella mattinata, a Roma, alla presenza dei ministri della Difesa, Elisabetta Trenta e dell'Interno Matteo Salvini, del capo di stato maggiore della Difesa Claudio Graziano e del comandante generale dell'Arma Giovanni Nistri, si è svolta la cerimonia per il 40° anniversario di fondazione del Gruppo Intervento Speciale (G.I.S.), alla quale hanno preso parte rappresentanti delle Forze Speciali nazionali ed estere, a testimonianza della considerazione professionale che il reparto ha saputo conquistarsi sul campo in tanti anni di attività.
Il comandante generale, nel corso del proprio intervento, ha sottolineato come il G.I.S. operi mosso dal desiderio di servire. "Uomini del dovere che mettono i loro diritti in secondo piano dietro quelli dei cittadini". Non super uomini, ma degli uomini consapevoli.
Riprendendo il motto del G.I.S. "nella virtù del singolo trae la forza il gruppo - In Singuli virtute aciei vis - l'Arma tutti i giorni si deve ricordare - ha concluso il generale Nistri - che è nella virtù dei 110.000 uomini che compongono la nostra Istituzione che abbiamo tratto, che traiamo e che trarremo sempre la forza per continuare a servire le istituzioni. Nella virtù di 110.000 uomini, che sono molti ma molti più di dei pochi che possono dimenticare la strada della virtù".
Il ministro Salvini, nel suo breve intervento, ha ringraziato gli operatori e tutti i loro familiari e ha ricordato che il suo dovere di ministro è di dare all'Arma non solo uomini e mezzi ma "il rispetto. Il senso dell'onore e il senso del rispetto". Non ammetterò mai - ha proseguito - che l'eventuale errore di uno permetta di infangare il sacrificio e l'impegno di centinaia di migliaia di ragazzi e di ragazze in divisa". Ha concluso ringraziando gli uomini del G.I.S. per il loro anteporre la fedeltà al Paese all'interesse proprio e della famiglia.
Infine ha preso la parola il ministro della Difesa. Dopo aver rivolto un "saluto speciale al comandante del GIS e ai suoi uomini", a cui ha espresso "il più vivo apprezzamento per la professionalità, il senso del dovere, il coraggio e l'esemplarità con cui svolgono i loro delicatissimi compiti". Ha quindi rivolto un saluto agli operatori del G.I.S. non più in servizio e ha ripercorso brevemente la storia del G.I.S.: dalla sua nascita, il 6 febbraio 1978, in piena emergenza terrorismo, per idea, impulso e direttiva dell'allora Ministro dell'Interno Francesco Cossiga, al "battesimo operativo" nel dicembre 1980, in occasione della rivolta dei detenuti nel carcere di Trani, ai numerosi e più recenti successi nella cattura di latitanti e sequestratori, nonché nella neutralizzazione di pericolosi terroristi. Siate consapevoli di rappresentare nel panorama nazionale e internazionale una forza di altissima specializzazione di cui l'Italia è orgogliosa.
Il ministro Trenta ha sottolineato "l'attenzione del Governo verso tutto l'Arma dei Carabinieri, che è sempre stata ed è vicina al cittadino e ogni singolo carabiniere è sempre stato ed è punto di riferimento per i cittadini onesti, esempio in termini di rettitudine e integrità...ma laddove si accerti l'avvenuta negazione di questi valori si deve agire ed accertare la verità isolando i responsabili allo scopo di ristabilire il sentimento di fiducia nei confronti dei cittadini verso l'Arma dei carabinieri e delle Istituzioni".
Il ministro ha concluso "rinnovando il più sentito apprezzamento al G.I.S. e a tutta l'Arma dei Carabinieri per l'attività svolta".
Nel corso della cerimonia sono stati consegnati un Encomio Solenne al Reparto, quale prima attestazione di merito, e un attestato all'ultimo operatore tuttora effettivo al Reparto, che è stato tra i soci fondatori. Essa si è conclusa con una spettacolare esercitazione di liberazione di ostaggi da un edificio, alla quale hanno preso parte per il supporto tattico anche i carabinieri paracadutisti del 1° reggimento "Tuscania", oltre alle Aliquote di Primo Intervento (API) e alle Squadre Operative di Supporto (SOS) e assetti dell'Organizzazione Mobile, elicotteristici, investigativi, specialistici e territoriali dell'Arma.
A seguire, al termine della cerimonia, le autorità si sono spostate all'interno dei Saloni di Rappresentanza del Comando Unità Mobili e Specializzate dove, alla presenza dell'amministratore delegato e direttore generale di Poste Italiane Matteo Del Fante e del responsabile Corporate Affairs Giuseppe Lasco è stato presentato un francobollo dedicato ai 40 anni del G.I.S.. Il francobollo, che fa parte della serie tematica "il senso civico", rappresenta un omaggio e un segno di riconoscenza nei confronti di un reparto militare altamente specializzato che svolge un lavoro straordinariamente prezioso al servizio della collettività.


Esercitazione cibernetica coordinata dal NSC
ROMA - Torna "Cyber Europe 2018", l'esercitazione sulla sicurezza informatica organizzata da ENISA, l'Agenzia europea della sicurezza informatica e delle reti, lanciata in collaborazione con 30 Paesi. (da Difesa online)
Per l'Italia la simulazione è stata coordinata, per la prima volta, dal NSC: il Nucleo per la Sicurezza Cibernetica costituito presso il Dipartimento delle informazioni per la sicurezza (DIS), che opera a supporto del presidente del Consiglio e del Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (CISR) per le questioni riguardanti la cybersecurity. È proprio la nuova direttiva in materia di architettura nazionale cibernetica (DPCM del 17 febbraio 2017), infatti, a prevedere, tra gli altri compiti assegnati al NSC, anche quello di promuovere e coordinare, in raccordo con MiSE e AgID, la partecipazione nazionale in esercitazioni internazionali che riguardano la simulazione di eventi di natura cibernetica.
Più in particolare la simulazione ha dovuto risolvere un attacco informatico su vasta scala mirato alle infrastrutture che controllano il traffico aereo, causando la compromissione dei sistemi di check-in.
Immaginate un giorno normale in aeroporto. All'improvviso, il check-in mostra un guasto del sistema. Le app di viaggio sugli smartphone smettono di funzionare. Gli operatori ai banchi del check-in non possono utilizzare i loro computer. I viaggiatori non possono né controllare il bagaglio né passare i controlli di sicurezza. Tutti i voli sono mostrati come cancellati sui monitor dell'aeroporto.
È questo lo scenario della simulazione di "Cyber Europe 2018" conclusosi ieri, che ha coinvolto simultaneamente 30 Paesi partecipanti (28 membri Ue, più Svizzera e Norvegia), e più di 900 specialisti europei di cybersecurity che hanno potuto operare attraverso una piattaforma informatica comune in cui, per rendere più veritiero lo scenario, sono stati creati anche finti siti web, social media e blog di sicurezza.
Un'ulteriore occasione di verifica delle capacità di reazione e cooperazione a livello europeo, in linea con quanto previsto attraverso la recente attuazione della Direttiva NIS (Network and Information Security), che prevede, per l'appunto, l'adozione di misure comuni per l'innalzamento di un elevato livello di sicurezza delle reti e dei sistemi informativi nell'Unione.
L'Italia, ad esempio, ha avuto modo di testare le procedure in capo ai nuovi attori istituzionali previsti dalla NIS: come il gruppo di intervento per la sicurezza informatica in caso di incidenti, il costituendo Computer Security Incident Response Team, CSIRT (che sarà frutto dell'unificazione di CERT-N, Computer Emergency Response Team-Nazionale del Ministero dello Sviluppo Economico e del CERT-PA, analoga articolazione dell'Agenzia per l'Italia Digitale), che ha operato durante l'esercizio in stretta sinergia con gli organismi del Ministero della Difesa (Comando Interforze per le Operazioni Cibernetiche), della Polizia Postale (CNAIPIC) e con la rete europea dei CSIRT.
Sono stati coinvolti nella simulazione anche ENAC, ENAV, Aeroporti di Roma S.p.A. e Alitalia, così come gli Internet Service Providers tra i quali TIM, WIND-TRE, Vodafone, Fastweb e BT Italia.
"L'esercitazione si è conclusa con successo", sottolinea il Nucleo per la Sicurezza Cibernetica presso il DIS. Perché da un lato è stato certificato un sensibile miglioramento dell'efficienza delle prestazioni di cybersecurity; e dall'altro è stata data prova di una buona maturazione del settore per quegli aspetti strategici che riguardano la cooperazione tra pubblico e privato.


FRATELLI IN UN CORSO (190° "AUDACIA 2°") FRATELLI PER SEMPRE

SPIRITO di SACRIFICIO (volto all'arricchimento del bagaglio morale e conoscitivo), CAMERATISMO (da camerata, luogo di convivenza e solidarietà),CORAGGIO (non avventatezza), SERENITÀ (fiducia nelle proprie capacità), ESEMPIO (guida e modello per i collaboratori), SENSO di APPARTENENZA (spirito di corpo e condivisione dei sentimenti), CAPACITÀ di DELEGARE (ove ciò sia possibile, responsabilizzando i collaboratori), PASSIONE , principi guida - questi - accompagnati dalla capacità di "SAPER ASCOLTARE SENZA GIUDICARE PRIMA". Il successivo spunto di riflessione fornito dal relatore è stata la contrapposizione tra AUTORITÀ (status che comporta l'obbligo di rispettare e far rispettare le regole, conferito da autorità gerarchicamente superiore) e AUTOREVOLEZZA (dote morale acquisita per meriti personali) - "si può essere un'autorità ma non avere autorevolezza" - e il pericolo rappresentato dalla degenerazione dell'autorità in senso antidemocratico e dispotico, fino a sfociare nell'autoritarismo: "il LEADER deve essere AUTOREVOLE e AUTORITARIO, senza mai giungere all'AUTORITARISMO". Il Generale Angioni ha, infine, focalizzato l'attenzione sul "come" il leader deve agire, ossia quali azioni deve porre in essere nell'ambito del compito assegnatogli per il conseguimento dello scopo della missione, portando all'attenzione del giovane uditorio alcuni momenti della sua profonda e vasta esperienza professionale di Comandante, per concludere la sua importante testimonianza con una frase di Sant'Ignazio di Antiochia:"Si educa molto con quel che si dice, ancor più con quel che si fa, ma molto di più con quel che si è". (Da FB Meinero Max Massimo)

Da Piero Tedesco 148° Corso

ITALIANO RICORDA....
16 OTTOBRE 1943 - I NAZISTI EFFETTUANO IL RASTRELLAMENTO DEGLI EBREI A ROMA PER DEPORTARLI NEL CAMPO DI STERMINIO DI AUSCHWITZ.
Il rastrellamento del ghetto di Roma è consistito in una retata di 1.259 persone, di cui 689 donne, 363 uomini e 207 tra bambini e bambine quasi tutti appartenenti alla comunità ebraica, effettuato dalle truppe tedesche della Gestapo tra le ore 05:30 e le ore 14:00 di sabato 16 ottobre 1943 (da cui il ricordo di questo giorno come Sabato nero), principalmente in Via del Portico d'Ottavia e nelle strade adiacenti ma anche in altre differenti zone della città di Roma.
Dopo il rilascio di un certo numero di componenti di famiglie di sangue misto o stranieri, 1.023 rastrellati furono deportati direttamente al campo di sterminio di Auschwitz. Soltanto 16 di loro sopravvissero (15 uomini e una donna).
All'indomani dell'occupazione tedesca di Roma (10 settembre 1943), Herbert Kappler, Tenente Colonnello delle SS, Comandante dell'SD e della Gestapo a Roma, ricevette un messaggio da Heinrich Himmler, Ministro dell'interno, comandante delle forze di sicurezza della Germania nazista e teorico della soluzione finale della questione ebraica: "i recenti avvenimenti italiani - recitava il messaggio - impongono una immediata soluzione del problema ebraico nei territori recentemente occupati dalle forze armate del Reich".
Nel pomeriggio di domenica 26 settembre 1943, Kappler convocò presso il proprio ufficio a Villa Wolkonsky il Presidente della Comunità Ebraica di Roma, Ugo Foà, e quello dell'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Dante Almansi, intimando loro la consegna, entro trentasei ore, di almeno 50 chilogrammi d'oro, minacciando, prima, la deportazione di duecento ebrei romani verso la Germania, poi, di tutta la comunità ebraica. In cambio dell'oro, Kappler promise agli ebrei l'incolumità.
La mattina dopo iniziò la raccolta dell'oro all'interno del Tempio maggiore (sinagoga).
Alle ore 18 di martedì 28, dopo una proroga dei termini di quattro ore, accordata dallo stesso Kappler, i capi della Comunità ebraica romana si presentarono a Villa Wolkonsky per la consegna dell'oro.
Kappler li fece accompagnare da una scorta nel vicino edificio di Via Tasso 155, dove l'oro fu pesato per ben due volte e alla fine risultò pesare 50,3 chilogrammi.
Kappler spedì immediatamente l'oro a Berlino, al capo dell'ufficio centrale per la sicurezza del Reich, Generale Ernst Kaltenbrunner, con una lettera di accompagnamento nella quale si esprimevano perplessità sulla fattibilità della deportazione e si suggeriva di utilizzare gli ebrei romani come mano d'opera per lavoro obbligatorio. Kaltenbrunner rispose sdegnato: "È precisamente l'estirpazione immediata e completa degli ebrei in Italia nell'interesse speciale della situazione politica attuale e della sicurezza generale in Italia". A guerra finita, l'oro fu trovato intatto nella cassa, in un angolo dell'ufficio di Kaltenbrunner.
Il 14 ottobre 1943 successivo, Kappler ordinò il saccheggio delle due biblioteche della Comunità ebraica e del Collegio rabbinico e fece caricare due vagoni ferroviari diretti in Germania con materiale di inestimabile valore culturale. Gli agenti di Kappler portarono via anche gli elenchi completi dei nomi e degli indirizzi degli ebrei romani. Alla successiva individuazione dei domicili collaborarono anche i Commissari di Pubblica Sicurezza italiani Raffaele Aniello e Gennaro Cappa.
Lo stesso giorno, Kappler inviò una lettera al comandante del campo di sterminio di Auschwitz, Hoess, dicendogli che avrebbe ricevuto intorno al 22-23 ottobre un carico di oltre 1.000 ebrei italiani e di prepararsi a concedere loro il "trattamento speciale".
All'alba di sabato 16 ottobre 1943, giorno festivo per gli ebrei, scelto appositamente per sorprenderne il più possibile, 365 uomini della polizia tedesca, coadiuvati da quattordici ufficiali e sottufficiali, effettuarono il rastrellamento degli appartenenti alla comunità ebraica romana.
Nessun italiano fu ritenuto abbastanza fidato da Kappler per partecipare all'azione. Un centinaio di uomini circa fu destinato all'operazione all'interno del ghetto e i rimanenti nelle altre zone della città.
La Gestapo operò prima bloccando gli accessi stradali e poi evacuando un isolato per volta e radunando man mano le persone rastrellate in strada. Anziani, handicappati e malati furono gettati con violenza fuori dalle loro abitazioni; si videro bambini terrorizzati che si aggrappavano alle gonne delle madri e donne anziane che imploravano invano pietà. Nonostante la brutalità dell'operazione, le grida e le preghiere strazianti, i rastrellati si ammassarono abbastanza disciplinatamente, tanto che - a detta di Kappler - non fu necessaria l'esplosione di alcun colpo di arma da fuoco.
I 1.259 complessivamente rastrellati - molti di loro ancora vestiti per la notte - vennero caricati in camion militari coperti da teloni e trasportati provvisoriamente presso il Collegio Militare di Palazzo Salviati in via della Lungara 82-83; rimasero nei locali e nel cortile del collegio per circa trenta ore, separati per genere ed in condizioni assolutamente disagiate. Tra essi vi fu anche un neonato, partorito il 17 ottobre dalla ventiquattrenne Marcella Perugia.
La verifica dello status dei prigionieri condusse al rilascio di 237 di loro, identificati come cittadini stranieri, compreso uno di nazionalità vaticana, componenti di unioni o famiglie miste, compresi i partner ebrei ed altri arrestati risultati di "razza ariana". Rimase nel gruppo una donna cattolica che si dichiarò ebrea per non abbandonare un giovane orfano molto malato che era stato affidato alle sue cure. Entrambi furono assassinati nella camera a gas al loro arrivo ad Auschwitz.
I deportati furono trasferiti alla stazione ferroviaria Tiburtina, dove furono caricati su un convoglio composto da 18 carri bestiame. Ad essi si aggiunse spontaneamente Costanza Calò, sfuggita alla retata, ma che non volle abbandonare il marito e i cinque figli catturati.
Il convoglio, partito alle 14.05 di lunedì 18 ottobre, giunse al campo di concentramento di Auschwitz alle ore 23.00 del 22 ottobre ma i deportati rimasero chiusi nei vagoni sino all'alba. Nel frattempo, uno o due anziani erano già periti e, a nord di Padova, un giovane, Lazzaro Sonnino, era riuscito a fuggire, gettandosi dal convoglio in movimento.
Fatti uscire dai vagoni, i deportati vennero suddivisi in due schiere: da una parte 820, giudicati fisicamente inabili al lavoro e dall'altra 154 uomini e 47 donne, dichiarati fisicamente sani.
Gli 820 del primo gruppo furono immediatamente condotti nelle camere a gas, mascherate da "zona docce" e soppressi. Quello stesso giorno, i loro cadaveri, lavati con un getto d'acqua e privati dei denti d'oro, furono bruciati nei forni crematori.
I deportati dell'altro gruppo furono in parte destinati ad altri campi di sterminio.
Tornarono in Italia solo 15 uomini e 1 donna. Tra coloro che rimasero ad Auschwitz, nessuno sopravvisse. L'unica donna superstite, Settimia Spizzichino, sopravvisse alle torture di Bergen-Belsen.
Il numero complessivo dei deportati di religione ebraica nel periodo dell'occupazione tedesca di Roma fu di 2.091 (1.067 uomini; 743 donne; 281 bambini); di essi, sono tornati 73 uomini, 28 donne, nessun bambino.
Di coloro che furono deportati il 16 ottobre 1943 solo 16 rientrarono in patria (15 uomini e una donna; nessun bambino sotto i 14 anni).
Alla Comunità Ebraica di Roma il 16 ottobre 2003, 60° anniversario della retata, è stata conferita la Medaglia d'Oro al Valor Civile con la seguente motivazione: «Per aver sempre operato con spirito altruistico e di solidarietà, nell'opera di conservazione della memoria della tragica deportazione dei 2.091 ebrei catturati all'alba del 16 ottobre 1943 e dello sterminio nei lager; mirabile esempio di virtù civili, di espressione dei sentimenti di fratellanza umana, di dedizione alla Patria italiana. 16 ottobre 2003»

Bentornati a Tutti Voi ...
Agli Ex-Allievi del 140° Corso 1958-1960
per il 60° anniversario del Vostro ingresso
nell'Accademia Militare di Modena

Scuola Militare di Modena - mak p100 1898
Link a Storia dell'Accademia
... Il piccolo Ducato Sabaudo fu il primo in Europa ad istituire un vero e proprio Istituto di formazione di quadri dirigenti, sia nelcampo civile sia in quello più strettamente militare, egli altriStati, ancheassai più importanti e potenti, ne seguirono l'esempio con un certo distacco di tempo; infatti furono costituite:-nel 1723 l'Accademia Russa di Pietroburgo;-nel 1737 la "Reale Accademia e Scola di matematica" del Regno di Napoli (poi detta "Nunziatella");-nel 1741 la "Royal Military Academy" inglese;-nel 1751 l'"EcoleRoyaleMilitaire" francese;-nel 1765 la "Kriegs Akademie" prussiana di Potsdam. ...

40 anni fa ... e sembra ieri ...
(Si attende pensieri, foto o filmati di qualche allievo del 160° Corso)

14 ottobre 2018. Una sparuta ma fiera rappresentanza del 180^ Corso festeggia il ventennale dell'ingresso in Accademia, avvenuto il 15 ottobre 1998. Una Acies!!

ITALIANO RICORDA....
12 OTTOBRE 1492 - CRISTOFORO COLOMBO RAGGIUNGE L'AMERICA.
La partenza avvenne alle sei del mattino del 3 agosto 1492 da Palos de la Frontera, con rotta verso le Isole Canarie per sfruttare i venti.
Il 6 agosto si ruppe il timone della Pinta e si credette a un'opera di sabotaggio, quindi furono costretti a uno scalo di circa un mese a La Gomera per le necessarie riparazioni. La Pinta giunse con due settimane di ritardo a causa dell'avaria, tanto che Colombo pensò di sostituirla con un'altra caravella.
Si approfittò della sosta per modificare anche la
velatura della Niña, trasformandola da latina a quadra per meglio
adeguarla alla navigazione oceanica.
Le tre navi ripresero il largo
il 6 settembre 1492 spinte dagli alisei, dei quali Colombo conosceva
l'esistenza. Questi venti spirano sempre da est verso ovest formando
stabilmente una striscia di nuvole galleggiante nell'aria, tanto che
l'ammiraglio nel giornale di bordo scrisse: «Si naviga come tra le
sponde di un fiume». Un'altra, tra le suggestioni del primo viaggio
transoceanico, fu la posizione delle navi costantemente rivolte verso il
tramonto, oltre che la sensazione di procedere per ampi spazi mai prima
toccati.
Le caravelle navigarono per un mese senza che i marinai riuscissero a scorgere alcuna terra.
Il
16 settembre le caravelle cominciarono a entrare nel Mar dei Sargassi e
Colombo approfittò dello spettacolo delle alghe galleggianti (un
fenomeno tipico di questo mare) per sostenere che tali vegetali erano
sicuramente indizi di terra vicina (cosa in realtà non vera),
tranquillizzando temporaneamente i suoi uomini.
A partire dal giorno
17 si osservò con stupore il fenomeno assolutamente sconosciuto della
declinazione magnetica: la bussola indicava il polo magnetico
distaccandosi sempre più dal nord geografico, col rischio di allontanare
le navi dalla loro rotta. Questi strani fenomeni ebbero l'effetto di
spaventare i marinai e la tensione crebbe inevitabilmente.
Il 6
ottobre Colombo registrò di aver percorso 3.652 miglia, già cento in più
di quante ne aveva previste. Lo stesso giorno vi fu una riunione
generale dei comandanti a bordo della Santa Maria, durante la quale
Martín Pinzón suggerì di cambiare rotta da ovest a sud-ovest.
Il 7 ottobre Colombo decise di virare quindi verso sud-ovest, avendo visto alcuni uccelli dirigersi verso quella direzione.
Il
giorno 10 vi fu un principio di ammutinamento; Colombo, più che mai
fermo nella propria idea e forte degli studi che aveva compiuto nel
corso del viaggio, riuscì forse a ottenere un accordo: se entro tre o
quattro giorni le vedette non avessero scorto alcuna terra le caravelle
sarebbero tornate indietro o si sarebbe deciso diversamente.
Giovedì
11 ottobre si ebbero alcuni segnali positivi: furono avvistati diversi
oggetti fra cui un giunco, un bastone e un fiore fresco che un marinaio
pescò in mare: soltanto la vicinanza della terra emersa poteva
giustificare questi ritrovamenti.
Durante la notte Colombo si disse
convinto di avere intravisto in lontananza una luce, «como una
candelilla que se levava y se adelantaba» ("come una piccola candela che
si levava e si agitava").
Fu solo alle due di notte di venerdì 12 ottobre 1492 che Rodrigo de Triana, a bordo della Pinta, distinse finalmente la costa.
La
mattina del 12 ottobre 1492 le caravelle riuscirono a trovare un varco
nella barriera corallina e gli equipaggi riuscirono a sbarcare su
un'isola chiamata, nella lingua locale, Guanahani, che Colombo battezzò
Isola di San Salvador; sebbene l'identità moderna di questa isola
corrisponde, presumibilmente, con quella di un'isola delle Bahamas. Gli
spagnoli furono accolti con grande cortesia e condiscendenza dai Taino,
la tribù abitante dell'isola. Colombo stesso, nella sua relazione,
sottolinea più volte la gentilezza e lo spirito pacifico dei suoi
ospiti.

ex Allievi in evidenza: ALLIED JOINT FORCE COMMAND NAPLES. VISITA DEL MINISTRO DELLA DIFESA ELISABETTA TRENTA.
Accolta dal Generale di Corpo d'Armata Luciano Portolano, attuale Capo
di Stato Maggiore dell'Allied Joint Force Command Naples, il Ministro ha
incontrato il personale italiano in servizio nel Comando NATO.
Oggi
all'hub per il Sud di Napoli, dopo il passo avanti compiuto all'ultima
ministeriale NATO di Bruxelles che ha sancito, finalmente, l'avvio di
una pianificazione dell'Alleanza per le nuove minacce che arrivano dal
Mediterraneo. (da Meinero Max Massimo)

L U T T O (da FB Meinero Max Massimo)
Con grande dispiacere si apprende che l'ex Allievo del 24° Corso Generale Salvatore VIOLA
dopo lunga malattia è....... andato avanti.
Le esequie del defunto Generale di Brigata Salvatore VIOLA,
ex Segretario del Gruppo ANUPSA di Milano
si svolgeranno mercoledì 10 Ottobre 2018 alle ore 11:00
presso la Chiesa dell'Ospedale S.Carlo in Milano.
Oggi 08 ottobre 2018 fino alle ore 15:00 è possibile la visita alla camera mortuaria dell'Ospedale S. Carlo in Milano.
Le eventuali espressioni di cordoglio possono essere indirizzate a:
Famiglia VIOLA
Via Ferrero n. 20
20142 MILANO
Una preghera che l'accompagni in cielo e condoglianze ai suoi cari.

ATTIVITÀ ADDESTRATIVA ALL'ESTERO
ESERCITAZIONE NATO TRIDENT JUNCTURE 2018, INCIDENTE STRADALE IN NORVEGIA: 7 MILITARI ITALIANI FERITI IN MODO LIEVE Veicolo militare esce di strada per ghiaccio sul manto stradale a Valldal.
Soldati lievemente feriti, 4 medicati sul posto, 3 all'ospedale di Trondheim per accertamenti Sette militari italiani coinvolti in un incidente stradale nel nord della Norvegia questa mattina, nei pressi di Valldal, dove un veicolo militare, durante un'attività di ricognizione, è uscito di strada ribaltandosi a causa del ghiaccio presente sul manto stradale.
I soldati sono rimasti lievemente feriti:
quattro sono stati medicati sul posto, mentre per gli altri tre è stato
necessario il ricovero presso l'ospedale civile di Trondheim per
ulteriori accertamenti. Al momento, solo uno di loro è stato trattenuto
in osservazione. Tutti, comunque, hanno tutti avuto la possibilità di
contattare i familiari in Italia per rassicurarli personalmente circa le
loro condizioni di salute.
Da alcuni giorni, in Norvegia è in atto
la più importante esercitazione della NATO, la 'Trident Juncture 2018',
che, oltre ad essere un momento di addestramento fondamentale per
mantenere e incrementare la interoperabilità tra i 28 Paesi membri
dell'Alleanza atlantica, costituisce un'occasione unica per rafforzare
la coesione e la solidarietà, nonché per dimostrare l'alto livello di
preparazione e la prontezza di reazione ad eventuali minacce di tipo
convenzionale.
La 'Trident Juncture 2018', diretta dal Comandante
Nato del Joint Force Command di Napoli, coinvolge oltre 40.000 militari
provenienti da tutti i Paesi Nato e da alcuni Paesi partner e si
protrarrà fino alla fine di novembre.
Le Forze armate italiane hanno
un ruolo di primaria importanza, essendo responsabili per tutto il 2018,
attraverso il comando del Corpo d'Armata di Reazione Rapida di Solbiate
Olona NRDC-IT, della Nato Response Force, complesso di forze in
prontezza operativa costituito da diverse componenti (terrestre,
marittima, aerea e di forze speciali).
Inoltre, partecipano anche
1.200 militari su base 132.ma Brigata Corazzata 'Ariete', rinforzata con
il 187.mo Reggimento Paracadutisti 'Folgore', che costituisce la Very
High Readness Joint Task Force (Vjtf), unità ad elevatissima prontezza
operativa della NATO, la cui responsabilità è a rotazione annuale tra i
Paesi membri.
Il ministro Trenta: vicina a militari feriti Il
ministro della Difesa Elisabetta Trenta, appresa la notizia
dell'incidente nel quale sono rimasti lievemente feriti sette militari
italiani durante un'esercitazione Nato in Norvegia, ha espresso a tutti
loro e alla famiglie la sua "vicinanza e solidarietà, con gli auguri di
una pronta guarigione".

In possesso di una significativa esperienza maturata in contesti internazionali fra cui Afghanistan, Balcani, Iraq, Somalia, Libano, i frequentatori del 144° corso, hanno seguito un periodo di autoapprendimento propedeutico a distanza di 19 settimane, attraverso l'ausilio della piattaforma informatica "e-learning", finalizzato ad aggiornare e uniformare le conoscenze dottrinali e professionali.
Proseguiranno la fase residenziale di 31 settimane presso la Scuola di Applicazione dell'Esercito, dove approfondiranno le loro conoscenze tecnico-professionali attraverso l'analisi di scenari operativi in cui l'Esercito opera, anche con assetti "dual use", al servizio della società civile.
Inoltre, ai frequentatori verranno proposti
moduli specialistici di settore con discipline fra le quali: tattica,
logistica, servizio informazioni operativo, storia militare, lingua
inglese, diritto umanitario, tecniche di gestione delle crisi, pubblica
informazione e comunicazione, psicologia militare, etica e leadership.
Il
Comandante per la Formazione e Scuola di Applicazione dell'Esercito,
Generale di Corpo d'Armata Giovanni Fungo, ha ribadito che: "entusiasmo,
orgoglio e spirito di squadra sono i principi che vi dovranno
accompagnare anche durante questa fase di formazione professionale".....
in bocca al lupo ragazze e ragazzi. (da Meinero Max Massimo)

Link a Centenario morte Francesco Baracca
Centenariodella morte di francesco baraccaNato a Lugo di Romagna nel 1888, Francesco Baracca frequentò la Scuola Militare di Modena, che completò nel 1909 col grado di Sottotenente di Cavalleria.Passato a sua richiesta nelle file dell'aviazione militare, il 28 aprile 1912 fu assegnato al battaglione "Specialisti d'aviazione".Dopo aver abbattuto 34 aeroplani nemici in 63 combattimenti,morìil 19 giugno 1918 in uno scontro aereo, colpito dalla fucileria austriaca.Durante la Prima Guerra Mondiale Baracca era consideratol'eroe dell'aviazione italiana. .......... continua ..........

Inizia il 200° Corso Dovere2
... cielo sereno ....
(da FB Meinero Max Massimo)

Tumore al colon
si scopre attraverso il respiro
25 settembre 2018
Una sensazionale scoperta, in fase di sperimentazione, nella diagnostica del tumore al colon finanziata dalla Regione Puglia: si può scovare il "grande male" senza colonscopia.

4 OTTOBRE 1582 - ENTRA IN VIGORE IL CALENDARIO GREGORIANO
Il calendario gregoriano è il calendario ufficiale nella maggior parte dei paesi del mondo occidentale.
Prende il nome da Papa Gregorio XIII, che lo introdusse nel 1582 con la bolla papale Inter gravissimas promulgata a Villa Mondragone (presso Monte Porzio Catone, Roma).
È una modifica del calendario giuliano, precedentemente in vigore, in accordo con la proposta del medico calabrese Luigi Lilio, che prese parte alla Commissione presieduta da Cristoforo Clavio, gesuita professore del Collegio Romano, assieme al matematico e astronomo siciliano Giuseppe Scala e al matematico perugino Ignazio Danti.
Per sistemare il calendario giuliano furono usate le
misurazioni dell'astronomo Niccolò Copernico, pubblicate nel 1543 (anno
della sua morte) sotto il titolo di De Revolutionibus orbium coelestium
libri sex ("Sei libri sui movimenti circolari dei corpi celesti"), il
quale era riuscito a calcolare, con notevole accuratezza, sia l'anno
tropico, sia l'anno siderale.
Si tratta di un calendario basato sull'anno solare, cioè sul ciclo delle stagioni.
L'anno è composto da 12 mesi con durate diverse (da 28 a 31 giorni) per
un totale di 365 o 366 giorni: l'anno di 366 giorni è detto anno
bisestile. Tale ripetizione avviene ogni quattro anni.
L'anno
bisestile è un anno solare in cui avviene la periodica intercalazione di
un giorno aggiuntivo nell'anno stesso, un accorgimento utilizzato in
quasi tutti i calendari solari (quali quelli giuliano e gregoriano) per
evitare lo slittamento delle stagioni: ogni 4 anni accumulerebbero un
giorno in più di ritardo. Per correggere questo slittamento, agli anni
"normali" di 365 giorni (ogni 4 anni) si intercalano gli anni
"bisestili" di 366: il giorno in più viene inserito nel mese di
febbraio, il più corto dell'anno, che negli anni bisestili arriva a
contare 29 giorni anziché 28.
In questo modo si può ottenere una durata media dell'anno pari a un numero non intero di giorni.
Il calendario gregoriano entrò subito in vigore il 15 ottobre 1582 (5
ottobre secondo il calendario giuliano) in Italia, Francia, Spagna,
Portogallo, Polonia-Lituania e Belgio-Paesi Bassi-Lussemburgo, e negli
altri paesi cattolici in date diverse nell'arco dei cinque anni
successivi (Austria a fine 1583, Boemia e Moravia e cantoni cattolici
della Svizzera a inizio 1584).
Per recuperare i dieci giorni
perduti, si stabilì che il giorno successivo al 4 ottobre 1582 fosse il
15 ottobre; inoltre, per evitare interruzioni nella settimana, si
convenne che il 15 ottobre fosse un venerdì, dal momento che il giorno
precedente, il 4, era stato un giovedì.
Anche i paesi che
adottarono il calendario gregoriano successivamente dovettero stabilire
un analogo "salto di giorni" per riallinearsi.
Gli altri paesi si
uniformarono in epoche successive: gli stati luterani, calvinisti e
anglicani durante il XVIII secolo, quelli ortodossi ancora più tardi.
Le Chiese ortodosse russa, serba e di Gerusalemme continuano a
tutt'oggi a seguire il calendario giuliano: da ciò nasce l'attuale
differenza di 13 giorni tra le festività religiose "fisse" ortodosse e
quelle delle altre confessioni cristiane.
Per quanto riguarda i
paesi non cristiani, in Giappone fu adottato nel 1873; in Egitto nel
1875; in Cina nel 1912; in Turchia nel 1924. L'origine degli anni del
calendario gregoriano è ovviamente la stessa del calendario giuliano.
L'anno 1 è quello che comincia sette giorni dopo la presunta data di
nascita di Cristo. L'era del calendario gregoriano, quindi, è chiamata
Era volgare e gli anni possono essere seguiti dall'abbreviazione d.C.
(per "dopo Cristo") oppure e.v. (per "era volgare").
Si osservi che
il calendario gregoriano è in vigore dal 1582 in poi, perciò, salvo
diversa avvertenza, gli storici usano le date del calendario giuliano
per tutti gli eventi antecedenti la sua entrata in vigore. Quando si
utilizza il calendario gregoriano per datare eventi antecedenti il 1582,
si dice che si sta facendo uso del calendario gregoriano prolettico.
(da FB Meinero Max Massimo)

La Grande Guerra
La
causa occasionale della prima guerra mondiale fu l'eccidio di Sarajevo
(28 giugno 1914), in cui trovarono la morte l'arciduca ereditario
d'Austria Francesco Ferdinando e la moglie, per opera di uno studente
irredentista serbo, Gavrilo Princip.
Link a battaglie da esercito.difesa.it
Link a piani operativi da esercito.difesa.it
Link a mezzi da esercito.difesa.itMa le vere cause della guerra sono più remote e complesse. i principali motivi scatenanti il conflitto furono:
il contrasto austro-russo per l'egemonia nei Balcani (vittoria dell'Austria nel Congresso di Berlino del 1878; annessione, da parte dell'Austria, della Bosnia e dell'Erzegovina nel 1908; costituzione di un grande stato serbo per opera della Russia durante le due guerre balcaniche, ecc.).
il contrasto franco-tedesco (vittoria prussiana del 1870 ed acceso sentimento di revanche da parte francese; interventi tedeschi nella questione marocchina, ecc. ).
il contrasto anglo-tedesco (crescente potenza politica ed economica della Germania nel mondo).
gli irredentismi, come nel caso dell'Italia che aspirava a Trento e Trieste; e della Serbia che aspirava alla Bosnia e all'Erzegovina.
Fondamentali
motivi di attrito fra le grandi potenze, incrinando il sistema politico
degli Stati europei, determinano la formazione di due schieramenti
ostili, quello della Triplice Alleanza (Germania, Austria-Ungheria ed
Italia) e dell'Intesa (Regno Unito, Francia e Russia). Una intensificata
corsa agli armamenti accresce la tensione internazionale.
Cause della guerra: contrasti politici fra gli Stati europei
(Germania-Inghilterra, Germania-Francia): corsa agli armamenti; rivalità
anglo-tedesca per la supremazia sul mare (accordo navale
franco-inglese, 1912); fermenti nazionalistici nell'Impero
austro-ungarico, composto da gruppi etnici disparati; aspirazioni
autonomistiche dei Cechi, problema slavo; politica balcanica della
Russia (panslavismo); mobilitazioni e ultimatum precipitosi (conseguenza
anche dei piani operativi militari). Peso non minore hanno i
nazionalismi all'interno della Francia (revanscismo) e della Germania
(Alldeutscher Verband: Associazione pangermanica), come pure la rivalità
economica anglo-tedesca. Responsabilità della guerra. La fatale
convinzione, soprattutto da parte tedesca, che una guerra resterebbe
circoscritta alla sola Europa, e la relativa libertà di decisione degli
statisti al potere e degli Stati Maggiori, che vedono nell'armamento una
garanzia di sicurezza, sono i principali motivi che portano allo
scatenamento del conflitto.
Nessun popolo vuol rinunciare ai propri obiettivi politici e militari in nome della pace:
l'Austria-Ungheria difende tenacemente l'idea imperiale supernazionale;
la Serbia mira a un'espansione territoriale nei Balcani;
la Russia teme un nuovo scacco della sua politica balcanica ed è minacciata dall'alternativa: guerra all'esterno o rivoluzione all'interno;
l'Inghilterra oscilla tra la neutralità e la presa di posizione in favore della guerra (indecisione del Gabinetto, timore dell'espansionismo russo nel Medio Oriente);
la Francia, sottratta all'isolamento politico dall'alleanza con la Russia, vuole servirsi dell'appoggio russo come mezzo di pressione sulla Germania;
la Germania rimane fedele all'alleanza con l'Austria-Ungheria per sfuggire all'isolamento politico e per aiutare la monarchia danubiana, minacciata all'esterno e all'interno, a riguadagnare prestigio. Lo Stato Maggiore tedesco vuole la guerra nel 1914 per timore che possano venire a mancare le condizioni favorevoli per un rapido annientamento della Francia (Piano Schlieffen);
la Francia e la Germania non agiscono in senso moderatore sulla politica dei loro rispettivi alleati, la Russia e l'Austria-Ungheria.